A-nemica polemica La pubblicità dell'Università di Macerata
La
polemica con Annamaria Testa |
VOLGARITA'
E CORNA |
Qualche famiglia romana, dopo aver subito quelle offese da quattro soldi,
dovrebbe dire: figlio mio, ma perché ti ostini a volerti iscrivere
all'università qui in città, vai a Macerata, epicentro della
cultura mondiale, nuova Atene, lì ti troverai bene, potrai imparare
a mandare tutti a cagare, a scaccolarti in pubblico, ruttare a tavola, sputare
dal finestrino, li a Macerata si impara veramente cos'e la vita. Paghiamo
noi, stai tranquillo, ti prendiamo una stanza al centro di quella ridente
città delle Marche, e magari dopo un po' non paghiamo più,
li mandiamo dritti dritti a quel paese, come loro ci insegnano a fare. Mah.
Io non mi scandalizzo, ormai nulla piò ci sorprende, ma credo sarebbe
meglio se il sindaco e il rettore di Macerata facessero ritirare questi
manifesti. A noi non ci fanno ridere per niente. Ma se li trovano tanto
divertenti, li tenessero pure. Maceratevi felicemente nello sciroppo della
vostra penosa goliardia. La strana e irritante pubblicità della Università degli studi che si trova a Macerata La Repubblica, cronaca di Roma, mercoledì 21 luglio 2004 |
La
risposta a Marco Lodoli
Professor
Lodoli, la conosciamo come lettori, apprezzandola, dai tempi del suo gradevolissimo
libricino Crampi. Era il 1992. Oggi, 21 luglio 2004, leggiamo il
suo editoriale su Repubblica, cronaca di Roma, e un crampo ci è
venuto davvero. All'ironia. Siamo i responsabili della campagna pubblicitaria
dell'Università di Macerata, il cui titolo è "La buona
educazione". Le immagini mostrano studenti che fanno "gestacci"
(però sorridono, e qui sta la chiave di lettura, per nulla volgare,
della comunicazione). Lei stronca questa pubblicità senza mezzi
termini. Non le è piaciuta proprio, anzi la irrita. Va bene. Si
può discutere, o girare pagina (nel nostro caso, i manifesti pubblicitari
da lei considerati "volgari e fastidiosi" non possono ovviamente
obbligare a cambiare strada, ci mancherebbe! Lei dice che bisognerebbe
rimuoverli. Addirittura!). Il suo editoriale, professor Lodoli, ci sembra
scritto frettolosamente. A voler essere puntigliosi, non ci sembra neanche
un "pezzo alla Lodoli". Tagliamo corto e veniamo al dunque,
fa caldo e questa polemica ha pochi estimatori. Trattandosi di Università,
la parola "educazione" va da sé. Educazione intesa (il
soggetto è l'Università, non dimentichiamolo) nella connessione
etimologica con il verbo "ducere": guidare. |
Lei scrive:
"qualche famiglia romana dovrebbe dire (
): figlio mio (
)
vai a Macerata, epicentro della cultura mondiale, nuova Atene, li ti troverai
bene, potrai imparare a mandare tutti a cagare, a scaccolarti in pubblico,
ruttare a tavola, sputare dal finestrino, lì a Macerata si impara
veramente cos'è la vita. Paghiamo noi, stai tranquillo, ti prendiamo
una stanza al centro di quella ridente città delle Marche, e magari
dopo un po' non paghiamo più, li mandiamo dritti dritti a quel
paese, come loro ci insegnano a fare". Professor Lodoli, che brutta
impressione che le hanno fatto tre ragazzi di provincia, senza violenza
nello sguardo e nei gesti. La sua prosa è irriconoscibile (siamo
rimasti ad un Lodoli più fresco, ironico, ma tant'è, gli
anni passano). Vogliamo invece sottolineare, rileggendo quanto lei ha
scritto, le "sue" volgarità e, se lo lasci dire, le sue
osservazioni un po' banalotte? Se le capiterà ancora di imbattersi
nei manifesti irritanti dell'Università di Macerata (grazie per
l'Atene, giusto in tempo per le Olimpiadi), legga il testo di chiusura.
Dice: "All'Università di Macerata solo gesti di entusiasmo".
Ovviamente il riferimento è ad altri gesti, non a quelli dei manifesti
(che non vogliono essere di buona educazione, altrimenti non verrebbe
fuori l'altra educazione, quella "buona"). O non ha capito neanche
questo, "esimio" (parola sua) professor Lodoli? Iceberg Copy:
Massimo De Nardo |