C’è molto da dire, basta guardarsi attorno. Di conseguenza, c’è molto da fare. Tra il dire e il fare non c’era di mezzo il mare (non questa volta): c’era di mezzo il comunicare. Impresa non facile. Alla fine, non siamo stati certo dei veri pubblicitari (faremmo torto a noi stessi, con la presunzione, e faremmo torto a chi lo fa davvero questo strano mestiere). Abbiamo imparato solo l’alfabeto della pubblicità, con
divertimento, ironia e serietà. Sono bastate poche cose: condire
il messaggio con qualche regola, aggiungere fantasia a volontà e
una spruzzata di motivazioni da servire a chi leggerà o vedrà
i nostri messaggi pubblicitari. C’è scappata la metafora culinaria.
Inevitabile:la buona cucina, da noi, si prepara nell'aula accanto.
Questa è la premessa per dire che:
i ragazzi e le ragazze dell'Istituto professionale statale per i servizi alberghieri e della ristorazione commerciali e turistici di Cingoli (mai nome fu così lungo. Si abbrevia in: IPSSART) - il famoso balcone delle Marche - hanno frequentato un corso di 20 ore sulla pubblicità. Qualcosa è stato affisso su questo muro virtuale.
Per vedere meglio le immagini, basta un clic.
Sono state prese in prestito immagini di vere pubblicità e da alcuni book fotografici (quelli utilizzati dai pubblicitari); sono state modificate e trasportare in altri argomenti. Si ringraziano le fonti.
