Reclamo reclame

There's no such thing as an old junkie Coca, eroina, crack. Non c'è futuro. Per chi ne fa uso. Per le droghe, invece, il futuro è quotato in borsa. Quando la pubblicità non è una brioche diventa subito choc. Come questa compagna anglosassone, che mostra tre improbabili anziani indaffarati a sniffare, bucarsi, fumare. Improbabili, perché il messaggio è: "Non ci sono anziani drogati", nel senso che si crepa molto prima. Il tossico non arriva all'età veneranda, insomma. Il messaggio prosegue con: "Riprenditi il futuro". Questa pubblicità è stata realizzata per un centro di recupero per tossicodipendenti. Hanno un futuro da riprendersi? Speriamo. Quale futuro? Chi lo sa, la domanda (non pubblicitaria) è per tutti: tossici, alcolisti, astemi e non fumatori, per quelli che sono precari-dipendenti e per quelli che... puntini puntini. I tre anziani sono di classi sociali diverse. Alcuni particolari lo suggeriscono. La signora che tira coca ha un foulard da boutique, un sobrio scialle di lana e forse è seduta nel salotto di casa; la signora che si prepara al buco stringendo con i denti il laccio ha un che di arrabbiato e le rughe sfatte di una che si è fatta da decenni; il signore che fuma crack ha la bombola dell'ossigeno appresso (parrebbe) e un po' di miseria domestica da cucinino casa popolare. Chi si droga pesante avrà la vecchiaia leggera, per dire che non ce l'avrà. Per adesso sono i figli di questi improbabili padri a drogarsi. Over 50. Overdose di tutto e di niente. Invecchieremo così? Invecchieremo, forse. E se saremo meno di una vecchia ciabatta o di un vecchio arnese? Be', in tal caso, riprendetevelo voi il mio futuro, che a me non serve.


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