PUBBLICITA' RI-VISTA la réclame stampata

 

SENZA LE SUE CERTEZZE SAREBBE RIMASTO TATANKA YOTANKA. Titolo tutto scritto in maiuscolo, a bastoni, per dare anche graficamente un senso di certezza, di forza, di stabilità. La faccia di questo indiano non è nuova. Il nome è un suono, quasi un parlare cantilenato ma secco. Il testo svela subito l'identità dell'involontario testimonial: Tatanka Yotanka è Toro Seduto. E qui forse viene da dire "Ah", quasi a ritrovare, in una memoria di fumetti e film, la storia del grande capo indiano, del suo popolo, di altri popoli indiani.
Il testo (titolo compreso) è: Senza le sue certezze sarebbe rimasto Tatanka Yotanka. Invece è diventato Toro Seduto. Perché sono proprio le nostre certezze a fare di noi quello che siamo.
Tatanka Yotanka, in lingua dakota hunkpapa, significa Toro Seduto (Sioux è il nome dato dai francesi ai Dakota). Quindi, Toro Seduto, con le sue certezze, è rimasto Takanka Yotanka. Non è diventato un altro. Erano, quelle certezze, molto poco considerate dagli "uomini banchi", che davano per certa l'eliminazione fisica e culturale dei pellerossa. Il colore della pelle comprende il bianco, il rosso, il nero, il giallo, ma stranamente per qualcuno non crea un arcobaleno o una tavolozza.
Lo sguardo di Tatanka Yotanka – leggermente strabico? – punge come una sua freccia. Si è soliti dire: lo sguardo dignitoso di un capo indiano. A me sembra quello di un uomo arrabbiato, sconfitto, costretto ad essere un profugo/prigioniero nella sua stessa terra. Il capo sioux veste abiti da cerimonia, forse per la foto, che sa più di foto segnaletica che di foto ricordo. Le prede vanno immortalate (strano verbo, ora).
Il 25 giugno 1876, tremila indiani (Sioux, Cheyenne e Arapaho) sconfissero l'esercito del generale Custer a Little Big Horn. Non è sicuro che Toro Seduto prese parte alla battaglia, ma fu costretto a fuggire in Canada per non essere arrestato. Una amnistia gli permise di ritornare, e fu confinato in una riserva, poiché la terra dei Sioux era stata comprata dai coloni. Tatanka Yotanka partecipò al Wild West Show di Buffalo Bill, con il quale viaggiò per alcuni anni in America e in Europa, diventando famoso con il nome di Sitting Bull – Toro Seduto. Nel 1889 ritornò nella riserva. Il 15 dicembre 1890, per prevenire una sommossa la polizia della riserva arrestò Toro Seduto, che venne ucciso quando i Sioux tentarono di liberarlo. Il fatto scatenò una insurrezione, repressa nel massacro di Wounded Knee.

 

Questa pubblicità è costruita su uno schema classico (anche il classico a volte è una certezza, no?): titolo in alto (i titoli in pubblicità si chiamano ancora headline) suddiviso da un segmento che serve ad evidenziare il nome del personaggio, foto (di grande effetto per "il tipo di faccia"), testo in basso, marchio e pay-off. Le tre firme, in alto a destra, compongono la firma di un'agenzia che – come si dice – è tra le più interessanti.
Eppure, queste certezze annunciate nel titolo pubblicitario appaiono stonate, non vere, specialmente con un personaggio come Toro Seduto. Perché "il toro che sta seduto", che quindi è forte ma non aggressivo, fu poi ucciso nell'arena dall'uomo bianco. Territori da occupare, nativi da segregare in riserve e poi da eliminare. Storia contemporanea, verso oriente?
Le certezze di quei "pellerossa" non sono durate molto. Quasi tutte le altre popolazioni indiane furono prima deportate nelle riserve e poi sterminate dagli americani.
Il testo di questa pubblicità si chiude con: "la certezza di un futuro in cui riconoscerti". E qui la stonatura pubblicitaria (la non verità) è davvero stridente.
Sedici stati americani hanno nomi indiani. Alabama, Arizona, Connecticut, Idaho, Illinois, Indiana, Kentucky, Massachusetts, Michigan, Mississippi, Ohio, Oklahoma, Texas, Utah, Wyoming. Sono gli indiani (quei pochi rimasti) a non avere più un nome.

mdn