PUBBLICITA' RIVISTA la réclame stampata |
ESSELUNGA
In questa rubrica in genere non si parla troppo bene delle pubblicità
che compaiono sulle riviste di carta. E' una linea di condotta quasi forzata:
la maggior parte delle pubblicità stampate è sciatta nel
linguaggio, pedantemente allusiva all'eros, priva di umore e di "sostanza".
E' scritta, impaginata, fotografata proprio male. Difettano i pubblicitari?
A monte, e alla foce, c'è lo stile del cliente. La brutta pubblicità
la sceglie lui modificando il progetto, e con pieno diritto, dal momento
che la paga migliaia o milioni di euro. Non si vedono in giro belle pubblicità?
Come no, altrimenti tocca cambiar mestiere. La pubblicità della
Esselunga è un esempio di "buona" comunicazione. (Ma c'è un però, in fondo alla pagina) mdn |
|||||||||
|
Milano, una peruviana di 44 anni, due figli, denuncia un'aggressione nello spogliatoio Sciopero e presidio con la partecipazione dei clienti del supermercato Mobbing, la cassiera in lacrime "Umiliata, ho pensato di morire" La protesta davanti al supermercato in sostegno alla cassiera peruvianaMILANO - Maltrattata e umiliata. Ma ha resistito anche se malata. Poi, quando è stata aggredita fisicamente, ha deciso di reagire e ha denunciato la violenza alla polizia. Protagonista di questa storia una cassiera peruviana del supermercato Esselunga che tra le lacrime ha raccontato l'aggressione di cui è stata vittima nel locale spogliatoio del negozio di viale Papiniano, a Milano, da parte di una persona non ancora identificata. "Quando mi ha messo la testa nel water", ha detto, "ho visto i miei figli che mi salutavano per l'ultima volta e mi sono raccomandata a Dio". E' il 2 febbraio: la donna, 44 anni, due figli di cui uno piccolo, un contratto part-time di 30 ore settimanali per poco più di 1000 euro netti al mese, soffre di problemi renali. Le capita di stare male, ma non le è consentito di andare alla toilette. Finito il lavoro "umiliata e piangente" va in ospedale dove, dice, le viene diagnosticata una cistite emorragica: 15 giorni di malattia la prognosi. Non era iscritta al sindacato ma decide di farlo con la Uiltucs-Uil: "Le colleghe che hanno aderito all'organizzazione sono le uniche che hanno il coraggio di raccontare come mi hanno fatto fare pipì addosso". Graziella Carneri della Filcams-Cgil sottolinea che "ovviamente non si pensa che l'aggressione sia stata commissionata dall'azienda ma che c'è una forte responsabilità per il clima intimidatorio: molti dipendenti hanno paura di prendere parte all'attività sindacale". Tesi sostenuta anche da alcuni lavoratori. Il segretario della Camera del Lavoro, Onorio Rosati, sottolinea che "nel gruppo registriamo una violazione di alcuni diritti, e la situazione in Esselunga è paradigmatica del fatto che i diritti non sono acquisiti per sempre ma vanno rivendicati e presidiati". Cgil, Cisl e Uil daranno assistenza legale alla lavoratrice. L'azienda ha replicato, in una nota: "Sono attualmente in corso delle indagini da parte delle forze dell'ordine di cui subito abbiamo richiesto l'intervento e alle quali stiamo fornendo la massima collaborazione. Auspichiamo che venga fatta luce sulla vicenda nel più breve tempo possibile. Al momento riteniamo prematuro rilasciare altre dichiarazioni". Ma la vicenda non si chiude qui: martedì è previsto un nuovo presidio e alcuni sindacalisti chiedono ai clienti e ai milanesi di "inondare la direzione di proteste e richieste di informazione via e-mail". (1 marzo 2008) La Repubblica |