LA PUBBLICITA' RI-VISTA la réclame stampata |
il rumore del mare
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Ho visto
la pubblicità della Coop - quella con lo scontrino a forma
di conchiglia - su un depliantone commerciale, che da una cassetta della
posta era finito per terra, in strada, causa vento, o causa stizza di
un inquilino. Ogni tanto sento qualcuno che manda invettive a chi stampa
"tutta 'sta carta che non serve a niente se non a fare aumentare
il costo dei prodotti che reclamizza". Variabile del marketing, l'inquilino
stizzito. Ho dato un'occhiata all'immagine, cogliendo subito la forma
dello scontrino attorcigliato a mo' di conchiglia. Senza (rac)cogliere,
tirar via il depliant, che in quella posa lì era più che
altro carta da cestino. Ho detto: semplice ma bella, l'idea. Garbata.
Di questi tempi (che sembrano i supplementari di una brutta partita che
non finisce mai), il garbo è una chicca. Poi è arrivata
l'e-mail di Marco Ambrosi. Le sue e-mail sono puntuali. Fa piacere riceverle,
perché Marco ha sempre una immagine intrigante da mostrarti. Ambrosi
è un fotografo pubblicitario. Sue molte foto di notissime campagne.
Nell'ultima e-mail di inizio luglio c'era la conchiglia scontrino, per
la Coop. Ma senza l'headline, senza l'impaginazione depliantata, senza
il marchio e tutto quel che fa reclame. Solo foto. Pura immagine. Conchiglia
in natura origamo. Sabbia, mare, cielo e nuvole. Anche se la realtà
dice che quei numeri stampati sullo scontrino, uno appresso all'altro
- dopo la lettura del codice a barre sul detersivo o sulla carne - sono
una fetta di uno stipendio che se n'è andato per motivi di mera
sopravvivenza biologica. La spesa di ogni giorno, con cui fare i conti.
Già. O i conti della spesa, ogni giorno, tanto è la stessa
cosa, al di là delle parole da cruciverba estivo. |