PUBBLICITA' RI-VISTA la réclame stampata |
Privacy
not included. |
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Si può pensare che nell'auto ci sia un personaggio famoso, ma è
l'auto la protagonista di questo delirio adolescenziale, da concerto rock.
Ma il cosiddetto target chi è? La folla di ragazzi e ragazze? Improbabile.
Il manager dallo stipendio d'oro? Probabile. Ma allora, quella giovane carina
che "slinguazza" il vetro anteriore chi è, un oggetto del
desiderio che si conquista con quest'altro oggetto del desiderio (l'auto)?
Messa così sembra più complicato. Forse è solo una
iperbole. L'auto è oggetto del desiderio? Sì? Bene, allora
desideriamola. Senza mediazioni linguistiche. E' un po' come rendere reale,
vero, concreto, un modo di dire. "Ti mangerei di baci". E giù,
morsi veri, a sbrindellare carne. Pubblicità, signori, pubblicità. Alla fine, questa privacy non c'è, proprio per la natura dell'oggetto da desiderare, guardare, sbirciare, spiare, seguire, affrontare, agganciare, possedere. Per pochi attimi, ma intensi. L'auto non è più un prolungamento delle nostre gambe, è diventata un corpo autonomo. Un corpo da diva. E come una diva che si rispetti, si lascia intrappolare dal pubblico, ma solo qualche istante, poi di corsa, nel rifugio di una privatezza domestica, con parco, piscina, stanze affrescate e servitù. Scena prima. Passa un'auto, quell'auto, l'auto. La mia privacy è compresa in me stesso. Passa l'auto e io chiudo la finestra. C'è già troppo smog per la via. |