CONTROSENSO |
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Da "attimino" a "tesoretto" il passo è greve
MDN
Gli italiani (non tutti) hanno pagato le tasse. Ci ritroviamo quindi un "tesoretto" da spendere, investire o restituire (a chi le tasse le paga davvero) che ha un suo valore in soldoni, ma molto poco nella bellezza del linguaggio.
Se non hai fatto gli studi classici è lo stesso, tanto c'è la ricerca con Google. E infatti alla voce "tesoretto" viene fuori il fiorentino Brunetto Latini, che Dante chiama "maestro", nel XV canto dell'Inferno. Nella scheda di Liber Liber leggiamo che "tra le sue opere quella che ebbe maggior fortuna è il Tresor in tre libri, scritto in prosa francese e poi subito tradotto in italiano: si tratta di una compilazione a carattere enciclopedico che si inserisce in un genere piuttosto praticato nel medioevo". Tresor, ovvero "Il Tesoretto", anche se tresor sa un po' di quattro baiocchi, come nome, e di profumo Lancôme. Non ci si accontenta mai. A forza di diminutivi si fanno solo pochi passetti alla volta. Sarà perché siamo ancora l'Italietta di sempre? Comunque, il ricavato delle tasse pagate (maggiori entrate fiscali, dicono gli esperti) non avrebbero potuto chiamarlo "tesoro": fa troppo faraoni e re. Si vociferava, anni addietro, di un fascistissimo "tesoro di Dongo". Meglio di no. Alziamo le mani (metaforicamente) e vada per "tesoretto". Pazienza. |