CONTROSENSO

 

 
LEI E' UN PIANISTA?
MA CI FACCIA IL PIACERE, CI FACCIA!


I deputati e i senatori (della Repubblica italiana, mica quella dei Carciofi) che votano anche per i colleghi assenti sono chiamati "pianisti". E' per via del gesto che fa portare le mani da un tasto all'altro del dispositivo elettronico di votazione posto sui banchi? Uhm, brutta musica. Occorre qualche nota, per dare senso al senso delle parole. Pianista, si sa, è suonatore di pianoforte, dilettante o concertista che sia. Appartengo alla prima categoria. Il fatto che quei raddoppiatori di voti siano chiamati pianisti mi disturba non poco. Diciamo pure che mi irrita. Alziamo il tono, o tonalità: mi fa decisamente infuriare. E disturba, con la stessa tonalità, tutta la categoria che sul pianoforte trascorre ore e ore per esercitarsi. Un motivo, non solo musicale, dovrà pur averlo il vero pianista per quel sacrificio giornaliero. Altro che mani che battono un paio di tasti!
Nel "dizionario ragionato" il sostantivo pianista sta dentro la parola "piano", che comprende oltre al piano inteso come strumento musicale anche il piano inteso come progetto, disegno. Ecco, c'è già un significato meno ambiguo, o più appropriato. Da una parte il disegno di legge, dall'altra il progetto (l'intenzione) di far passare la legge a tutti i costi. Visto che c'è disegno e progetto, quei raddoppiatori potrebbero esser chiamati geometri. Faremmo torto alla categoria. I raddoppiatori di voti sono stati pizzicati dalla tv. Successo niente? Prove d'orchestra sospese? Manco per idea. Ora, sempre per dare senso al senso delle parole, che poi sarebbe una sacrosanta identità, non chiamate pianisti quei tipi che smanettano furtivamente sui tasti acchiappavoti. Per favore. Chiamiamoli disonorevoli truffatori. O banda. In senso musicale?


Massimo De Nardo